La meteorologia non ha confini, così l’Osservatorio Geofisico, anche nello spirito dell’internazionalizzazione delle sue attività, da qualche anno estende le sue osservazioni fino ai tropici.
La tradizione di osservazioni anche in località esotiche affonda peraltro le radici nella nostra stessa storia. Il Modenese Pietro Tacchini, Direttore dell’Osservatorio di Modena nel periodo 1860-1862, nella sua lunga carriera scientifica fece una spedizione scientifica in India nel 1874 per osservare il transito di Venere sul sole e progettò l’Osservatorio di Calcutta.
Oggi è molto più facile viaggiare, così nel 2016 il tecnico meteorologo Luca Lombroso ha partecipato a una spedizione scientifica, Climbio 2016, presso la Riserva Karen Mogensen in Costa Rica, nella la Penisola di Nicoya. Il progetto vedeva la collaborazione del Dipartimento di Scienze della Vita di UNIMORE e il coordinamento dell’Associazione Foreste per Sempre.
In quella spedizione, fu così installata la stazione meteo, di proprietà dell’Associazione Foreste per sempre ma che invia i dati, appunto, alla rete di stazioni dell’Osservatorio Geofisico. La stazione si è poi mantenuta grazie ad attività di ecovolontariato, e a 4 anni di distanza fornisce dati interessanti sulla meteorologia e climatologia tropicali, incluso gli effetti degli uragani transitati in Costa Rica come l’uragano Otto nel 2016, e nel 2020 Eta e Iota, che hanno copito direttamente Nicaragua e Honduras, con effetti indiretti anche nella zona della stazione.
La stazione, insieme a una webcam, si trova nella Stazione di Ricerca sperimentale Biologica e Meteoclimatica “Italia Costa Rica” (www.biometeo.org), unico esempio di stazione di questo tipo nella Penisola di Nicoya, stazione che gode del patrocinio di UNIMORE.
Dal dicembre 2020 presso la stazione è presente anche un sensore low cost sperimentale per misure di qualità dell’aria (PM 10 e PM 2.5) e di CO2.